IL CLASSICISMO VIENNESE diretto da Ranzani a Catania – Recensione

di Natalia Di Bartolo – Il M° Stefano Ranzani alla guida dell‘Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania in un Concerto Sinfonico dedicato in particolare ad Haydn e Beethoven.


La riuscita di un Concerto sinfonico spesso dipende anche dalle scelte operate dal Direttore. Un concerto imperniato sul “Classicismo viennese” può dare ipoteticamente spazio a molte varianti. Dunque, il 5 aprile 2024 al Teatro Massimo Bellini di Catania, lode al M° Stefano Ranzani, che ne ha saputo cogliere l’aspetto “lieve” e perfino “giocoso”.

Un excursus, quello del concerto catanese, che è partito con la celeberrima e controversa, quanto ad autore, “Kindersinfonie” (Sinfonia dei giocattoli), in Do maggiore, spartita dagli esperti tra Leopold Mozart e Franz Joseph Haydn, con attribuzione complessiva anche a Edmund Angerer, al ritrovamento di un manoscritto nel 1992. Ma, di chiunque di loro sia la sinfonia ed al di là della sua collocazione precisa nell’ambito del XVIII secolo, è talmente celebre e graziosa che aprire un concerto ipoteticamente “serioso” come recitava il titolo, ha schiuso subito la platea al sorriso.

Il Maestro Ranzani, con bacchetta celatamente severa, ha tenuto a stare al “gioco”, che gioco, musicalmente non è, perché sono talmente tanti e variegati gli strumenti che vengono suonati per evocare l’atmosfera infantile della composizione, volta, probabilmente, nelle intenzioni dell’autore, ad essere eseguita come colonna sonora in fiere e mercati in cui si vendevano giocattoli, che non è di facile coordinamento complessivo. L’esecuzione attenta ed accurata ne ha colto in pieno lo spirito ed ha evocato il tempo sognante di antichi balocchi.

Anche la seguente opera sinfonica in programma rappresenta un capitolo particolare del Classicismo citato nel titolo; attribuzione, questa volta certa, a Joseph Haydn: la altrettanto celebre Sinfonia n. 45 in Fa diesis minore, detta “Sinfonia degli addii”, del 1772. Haydn la compose per il proprio mecenate, il principe Nikolaus Esterházy, durante il soggiorno della corte nella sua residenza estiva e lo fece in maniera assolutamente mirata a chiudere proprio la stagione delle vacanze.

Un’insita teatralità la pervade e, quale degno seguito del mondo dei giocattoli che l’aveva preceduta, la bacchetta del M° Ranzani vi ha lasciato spiccare tutta la propria capacità, data dall’esperienza e dal gusto, nel dirigere opere di tal fatta. Non solo: felice il pubblico, perché l’Orchestra del Massimo Teatro Catanese, composta da volti noti e nuovi elementi, con il M° Vito Imperato, storico “primo violino” del Massimo Bellini, a fare da “spalla”, ha levitato nella capacità di modulazione delle dinamiche scelte dal Direttore con una disinvoltura che ha deliziato gli astanti. Disinvoltura e professionalità anche nell’ultimo movimento, in cui gli orchestrali, prima ad uno ad uno ad uno e poi a gruppi, smettono di suonare, si alzano e se ne vanno, a simboleggiare l’addio alle vacanze e la fretta del ritorno alla famiglie.

Una prova rilevante di un organico che il Maestro Ranzani ben conosce, scelto probabilmente ad hoc per questo concerto e che conferma l’Orchestra del Bellini tra le migliori sui palcoscenici internazionali non solo dell’Opera, ma anche della Sinfonica.

Un mix di capacità nella direzione e nell’esecuzione, dunque, ha caratterizzato l’intero concerto, definitosi con completezza nella brillante e sentita seconda parte, tutta dedicata a Ludwig Van Beethoven, sommo esponente del “Classicismo viennese”, sottolineando la scelta vincente del programma da parte del M° Ranzani, nonché la sintonia con la compagine orchestrale e quella dei professori d’orchestra fra loro.

Nell’Ouverture in Fa minore op. 84 “Egmont”, per la tragedia di Johann Wolfgang Goethe e nella Sinfonia n. 1 in Do maggiore op. 21 ancora e sempre il gesto pacato del Direttore, la coesione dell’orchestra, la capacità dei solisti hanno incantato il pubblico, rendendo un’esecuzione mai appesantita e sempre puntuale nei tempi e nelle dinamiche.

Spettatori un po’ variopinti per una prima della Stagione sinfonica a Catania, un uditorio composto in rilevante parte da turisti stranieri affluiti con curiosistà nel teatro etneo. Non vi hanno trovato che conferme ed hanno molto gradito con lunghi applausi e numerose chiamate al proscenio del Direttore. Soddisfazione questa per i catanesi appassionati, che pure erano presenti e hanno goduto, anch’essi plaudenti, della piacevolezza della serata musicale, in attesa di una Lucia di Lammermoor che andrà in scena a breve, sempre sotto la bacchetta del M° Ranzani.

Natalia Di Bartolo ©

Foto di Giacomo Orlando ©