VERDI OPERA GALA in cornice barocca – Recensione

VERDI OPERA GALA in cornice barocca – Recensione di Natalia Di Bartolo –  Il Coro Lirico Siciliano, starring Daniela Schillaci,  ad Acireale (CT)


Lo “Stabat Mater” verdiano, un Verdi tardo, ottantaquattrenne, è imperniato sulla tonalità di sol minore, prevede un coro misto (soprano, contralto, tenore e basso) ed è strettamente legato alla parola, con un ricco cromatismo

La composizione richiederebbe una grande orchestra, ma la si è comunque voluta eseguire con accompagnamento di pianoforte in occasione del Verdi Opera Gala che si è tenuto ad Acireale (CT) giorno 11 gennaio 2020, nella monumentale Basilica Collegiale di San Sebastiano.

L’evento, direttore Artistico Nino Di Blasi, organizzato dalla Camerata Polifonica Siciliana con il Museo Basilica San Sebastiano Diocesi di Acireale, ha visto come protagonista il Coro Lirico Siciliano, che, accompagnato al pianoforte dal M° Giulia Russo lungo l’intero arco della serata, nella prima parte del Concerto, in una chiesa gremita nonostante la fredda serata di gennaio, ha eseguito la composizione sacra di Verdi come incipit di un concerto che si è poi sviluppato nel programma ampiamente in senso operistico. Si è quindi voluto rendere omaggio a Verdi iniziando con un brano sacro, svolgendosi il concerto in una delle chiese barocche più belle di Sicilia e non solo.

Il programma, infatti, presentato di volta in volta dal direttore del Coro M° Francesco Costa, ha poi felicemente virato verso cori tratti dalle più celebri opere di Verdi: da “Macbeth” a “Il Trovatore”, da “Nabucco” a “La Traviata” con il Coro del secondo quadro del secondo atto in casa di Flora , in cui si sono distinti come solisti il soprano Susanna La Fiura e i bassi Marco Tinnirello e Riccardo Bosco; fino a spingersi ad “Aida”. Brani celeberrimi che è sempre un piacere ascoltare, tra cui, particolarmente riuscito, il “Patria oppressa” dal Macbeth e il “Va pensiero” dal Nabucco.

Il Coro si è dimostrato nettamente in crescita qualitativa, stilistica e interpretativa. Nonostante l’acustica della Basilica non fosse prettamente adatta ad accogliere e diffondere i suoni del canto, tuttavia, la resa sonora è stata gradevole, pregevole in alcuni momenti, curata nei coloriti e nella precisione dell’esecuzione ed ha risuonato sotto i magnifici affreschi del Vasta.

Stella della serata una splendida Daniela Schillaci, reduce dai recenti debutti nella Lady nel Macbeth, in Abigaille nel Nabucco e in Odabella nell’Attila, che ha prestato la propria voce da soprano di fama internazionale ad alcune delle scene corali scelte per il concerto.

Ha brillato in particolare nel Brindisi dal Macbeth, in cui ha avuto come partner maschile il bari-tenore Alberto Maria Antonio Munafò Siragusa; ne “La Vergine degli Angeli” da “La forza del destino” con la partecipazione del basso Riccardo Bosco, e donando il proprio prezioso contributo vocale soprattutto nell’interpretare, sempre con il contributo del Munafò Siragusa, l’intera scena di Abigaille dal secondo atto del Nabucco, completa di recitativo, aria e cabaletta, la celeberrima e improba “Salgo già del trono aurato”.

Il risultato complessivo è stato di grande professionalità interpretativa e di tale eleganza sonora da incantare il pubblico, che, armato di telefonini, ha fotografato e registrato gran parte delle esibizioni.

Come da prassi, il concerto si è concluso con il Brindisi da “La Traviata”, in cui, accanto a Daniela Schillaci-Violetta ha cantato ancora Munafò Siragusa nei panni di Alfredo.

Il pubblico, nonostante il freddo e i banchi di legno della Basilica, non ha fatto una piega, ha gradito pienamente il programma ed ha ricambiato con applausi convinti e scroscianti, decretando il grande successo dela serata.

Natalia Di Bartolo

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