Review: LUCREZIA BORGIA al Salzburger Festspiele diretta da Marco Armiliato, con Krassimira Stoyanova e Juan Diego Florez.
ウィリアム・フラッティ、レナータ・ファントーニ著
30 agosto 2017
Lucrezia Borgia è indubbiamente uno dei capolavori drammatici del prolifico Gaetano Donizetti, opera intrisa di azione intensa e talvolta tragica, solo a tratti alleggerita da qualche pagina goliardica o patetica.
E il senso teatrale della vicenda è sapientemente raccontato da Marco Armiliato alla guida della Mozarteumorchester Salzburg, la cui lettura musicale è ricca di fraseggi e sfumature, con un certo vigore all’italiana senza comunque rinunciare alla purezza di suono. Ottimo il Konzertvereinigung Wiener Staatsopernchor diretto da Ernst Raffelsberger.
La Lucrezia di Krassimira Stoyanova è di una eleganza oltre misura, di una raffinatezza impareggiabile, forse troppo, poiché il velluto della sua voce, l’omogeneità della linea di canto, la bellezza del legato quasi tendono a diminuire la resa drammatica, che sfocia come si deve soltanto nel lugubre finale.
Il Gennaro di Juan Diego Florez è di un incanto indescrivibile e sembra ridondante sottolineare l’ennesimo successo del tenore. Al di là della perfezione tecnica, dei suoni purissimi e degli accenti strepitosi, ciò che sorprende sempre di più sono i cromatismi, i fraseggi, la sua capacità di cantare ogni singola consonante, ciò che non solo rende comprensibilissime tutte le parole, ma soprattutto arricchisce il canto di una articolazione complessiva che produce un ascolto sempre più piacevole.
Eccellente l’Alfonso di Ildar Abdrazakov, cantante morbidissimo, voce pastosa, interpretazione smaltata, abile fraseggiatore, forse fin troppo regale per il terribile ruolo.
Bravissima Teresa Iervolino nei panni di Maffio Orsini, della quale si apprezzano soprattutto i brillanti acuti e le perfette colorature, mentre difetta sempre un poco di proiezione e talvolta risulta coperta.
Sufficiente il lungo stuolo dei comprimari (Minjie Lei, Ilker Arcayürek, Gleb Peryazev, Ilya Kutyukin, Andrej Filończyk, Gordon Bintner) tra i quali svetta soltanto il Rustighello di Andrew Haji.
Grandissimo successo per tutti, davvero meritato, e ovazioni da stadio per Juan Diego Florez.
ウィリアム・フラッティとレナータ・ファントーニ
PHOTOS Salzburger Festspiele