GIANNI SCHICCHI a Piacenza – Recensione di William Fratti – 22 gennaio 2021: in totale assenza di pubblico che la legge impone in virtù della sicurezza sanitaria –
Gli artisti possono essere costantemente sottoposti a tampone molecolare, così come nelle squadre di calcio. Le forze dell’ordine possono sorvegliare, così come i vigili del fuoco da sempre assistono per la sicurezza antincendio. Il personale di sala può essere adeguatamente formato per fare in modo che il pubblico contingentato rispetti le regole. In questo frangente non è necessario rappresentare grand-opéra della durata di quattro ore con duecento artisti impegnati; il mondo dell’opera è pieno di capolavori rappresentabili in un atto unico, in modo da evitare code e assembramenti.
E così sarebbe potuto accadere al Teatro Municipale di Piacenza, dove è andato in scena Gianni Schicchi di Giacomo Puccini nel vuoto angosciante di una sala priva di spettatori, laddove fossero stati trecento o quattrocento sarebbero stati perfettamente controllabili e in totale sicurezza.
Dunque nonostante il protrarsi della chiusura dei teatri, si è voluto mantenere viva la cultura, continuando la programmazione attraverso la piattaforma di Opera Streaming, anche per questa volta gratuitamente. Nel segno delle celebrazioni a Dante Alighieri, a 700 anni dalla scomparsa (1321-2021), è stato dedicato uno speciale omaggio che abbraccia letteratura e melodramma, con il massimo coinvolgimento degli artisti piacentini in una sorta di “chiamata all’arte” del territorio. L’atto unico di Puccini è stato preceduto dai versi della Divina Commedia – recitati dall’attore piacentino Mino Manni – dedicati a Schicchi, che il sommo poeta pone tra i “falsatori di persona” nel XXX Canto dell’Inferno.
Massimiliano Stefanelli era alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana, mentre la regia – che faceva l’occhiolino alla somma arte di Beppe De Tomasi – era firmata dall’esperto Renato Bonajuto, con la gradevole scenografia di Danilo Coppola, gli sfavillanti costumi – azzeccatissimi Schicchi e Lauretta – di Artemio Cabassi e le luci di Michele Cremona.
Roberto de Candia vestiva i panni del protagonista con disinvoltura, sfoggiando una morbida liricità che colpiva ancor più del suo sapere comico, al quale siamo più abituati e forse lo diamo per scontato. Giuliana Gianfaldoni era una Lauretta incantevole, che affascinava per i suoi filati naturali e conquistava per gli acuti sfavillanti.
Matteo Desole era un Rinuccio di sicuro effetto, limpido, che impressionava per le sue gradevoli messe di voce.
Da riascoltare in parti più corpose le belle voci di Stefania Ferrari e Juliusz Loranzi che vestivano i panni de La Ciesca e Marco.
Valeria Tornatore era Zita, Andrea Galli era Gherardo, Renata Campanella era Nella, Graziano Dallavalle era Betto, Mattia Denti era Simone, Valentino Salvini era Spinelloccio, Simone Tansini il notaio, Francesco Cascione il calzolaio, Lorenzo Sivelli il tintore e la piccola Elettra Secondi era Gherardino.
Gli applausi dell’orchestra al palcoscenico hanno salutato gli artisti, che si sono esibiti con estrema professionalità davanti alle sole telecamere che li hanno portati nelle case di tutto il mondo. Il pubblico, anche se contingentato e sorvegliato, deve tornare in presenza, così come gli spettacoli devono continuare ad essere trasmessi in streaming per la gioia di tutti. Solo l’arte e la cultura ci possono salvare.
Celebrazioni Dantesche a 700 anni dalla morte (1321-2021)
Omaggio al Sommo Poeta
Gianni Schicchi nell’inferno di Dante
Voce recitante Mino Manni
Giacomo Puccini
Gianni Schicchi
Opera in un atto di Giovacchino Forzano
Edizione Casa Ricordi, Milano – Versione per orchestra ridotta a cura di Ettore Panizza
Orchestra Filarmonica Italiana
Allestimento del Teatro Municipale di Piacenza
Direttore Massimiliano Stefanelli
Regia Renato Bonajuto
Idea Scenica Danilo Coppola
Costumi Artemio Cabassi
Luci Michele Cremona
Gianni Schicchi Roberto De Candia
Lauretta Giuliana Gianfaldoni
Zita Valeria Tornatore
Rinuccio Matteo Desole
Gherardo Andrea Galli
Nella Renata Campanella
Betto Di Signa Graziano Dallavalle
Simone Mattia Denti
Marco Juliusz Loranzi
La Ciesca Stefania Ferrari
Maestro Spinelloccio Valentino Salvini
Ser Amantio Di Nicolao Simone Tansini
Pinellino Calzolaio Francesco Cascione
Guccio Tintore Lorenzo Sivelli
Gherardino Elettra Secondi
Buoso Donati Michele Zaccaria