Mozart's REQUIEM in Catania – Review by Natalia Dantas – Mozart protagonista indiscusso, diretto da Gianluigi Gelmetti –
Il 4 gennaio 2019 il M° Gianluigi Gelmetti, Direttore principale ospite del teatro Massimo Bellini di Catania ha preso in pugno non solo la bacchetta, ma anche l’apertura di Stagione del Teatro catanese, con un Concerto d’inaugurazione annunciato pochi giorni prima, come apertura ufficiale sia della nuova Stagione Sinfonica, che di quella Lirica del nuovo anno.
Mozart protagonista indiscusso, con il suo Requiem in RE minore, per soli, coro e orchestra, K 626, in una delle composizioni decisamente più trascendenti del genio austriaco, l’ultima, la definitiva.
Le premesse di una bella serata di grande musica c’erano tutte e il pubblico, sempre più desideroso di qualità, è stato chiamato a raccolta massicciamente, pur se in pochi giorni, rispondendo volentieri con una presenza che ha colmato il teatro. I catanesi sono intenditori di grande musica e con loro non si può barare: programmi di livello, sold out assicurato.
Ecco dunque che il Requiem del divino Mozart ha saziato il pubblico. Il Direttore Gelmetti ha optato per un andamento solenne, nel complesso, rispetto a più “cantabili” esecuzioni, governando un’orchestra sempre reattiva, ma che probabilmente risentiva di non molte prove e di tanto impegno profuso nelle variegate ultime produzioni del teatro. Per tale motivo, l’insieme sembrava un po’ sottotono, anche perché il coro era debordante.
Il M° Luigi Petrozziello, da poco subentrato nella direzione della compagine corale catanese, sa certamente di avere in mano un gruppo di gran professionisti, che però va guidato con polso fermo. Alcune lacune timbriche, certi stridori all’attacco, soprattutto nei ranghi delle voci femminili, anche con qualche soprano un po’ troppo “emergente”, alcuni accenni di “squadratura” saranno certamente presto colmati, a favore di una modulazione più accurata e di un amalgama indispensabile a che qualsiasi intervento corale non sia mai invasivo, né, com’è successo per questo Requiem, arrivi addirittura a coprire l’orchestra.
Dal canto suo, il M° Gelmetti, alla guida di un’orchestra stabile di grande tradizione e di tutto rispetto, creata l’indispensabile sintonia, vorrà certamente variegare maggiormente i volumi e, arricchendo la tavolozza delle dinamiche, trarre colori meno foschi anche da composizioni ieratiche come il capolavoro mozartiano in questione.
Solisti corretti: Elena Galitskaia soprano, Veta Pilipenko mezzosoprano, Giovanni Sala tenore e Karl Huml basso hanno valorizzato i momenti di canto.
Pubblico plaudente e soddisfatto comunque alla fine, mentre la partitura con copertina rossa, che all’inizio non era stata regolarmente posizionata sul leggìo del M° Gelmetti, insieme alla bacchetta, da un direttore di palcoscenico e che quindi era stata appositamente prelevata e messa al proprio posto nientemeno che dal primo violino, veniva sbandierata in alto dal direttore, un po’ per spiegare, forse, il motivo del suo ingresso ritardato all’inizio, un po’ perché una partitura così meritava comunque un piedistallo poiché era suo il merito del successo della serata.
Natalia Dantas
Photos © James Orlando