Di William Fratti – L’edizione critica de “I Lombardi alla prima crociata” a cura di David R. B. Kimbell arriva al Festival Verdi da Venezia 2022.
15 ottobre 2023.
Dopo tre anni dalla programmazione originale, annullata causa Covid, l’edizione critica de I Lombardi alla prima crociata a cura di David R. B. Kimbell arriva al Festival Verdi, ma perdendo il primato, poiché già eseguita a Venezia lo scorso anno, tra l’altro con tre medesimi protagonisti.
Opera che racconta sentimenti molto attuali – l’amore che unisce le differenze razziali e religiose – attraverso una vicenda storica, è qui messa in scena da Pier Luigi Pizzi, che perde una grande occasione per esprimere concretamente qualcosa di nuovo, ancorandosi dietro una tradizione vecchia e polverosa. È il solito spettacolo bianco e nero; i soliti praticabili rumorosi; il solito cerchio in mezzo al palcoscenico; i soliti specchi ai lati; le solite luci bianche; i soliti costumi neri per tutti, bianco per la protagonista, con qualche macchia di colore, stoffe prese al metro e buttate addosso alle persone. È talmente privo di idee che per fare accadere qualcosa di diverso si mettono in scena alcuni musicisti. Se questa inaugurazione è da considerarsi il biglietto da visita della nuova dirigenza, ci si può aspettare un futuro di prudente tradizione a discapito di coraggiosa innovazione. Vedendo anche il calendario 2024 ci si domanda dove sono scomparsi Don Carlos e Les vêpres siciliennes.
Fortunatamente il fronte musicale è di una qualità decisamente superiore. La direzione di Francesco Lanzillotta è tenace, vigorosa, ricca di accenti azzeccatissimi, complice una Filarmonica Arturo Toscanini ai massimi livelli, che si prodiga in suoni pulitissimi e precisi. Eccellente il preludio al terzetto col violino di Mihaela Costea.
Michele Pertusi, rispetto alle precedenti edizioni parmigiane de I Lombardi, porta in scena un nuovo Pagano, meno eroico e più introspettivo, maggiormente concentrato sul senso di colpa e il desiderio di redenzione. Il canto mostra un fraseggio variegato che ha pochi eguali, ricco di una chiara esperienza quarantennale che ha portato l’artista ad essere un riferimento per l’interpretazione verdiana.
Lidia Fridman debutta a Parma e nel difficile ruolo di Giselda con estrema disinvoltura. La voce si è formata, ma non ha ancora piena coscienza del legato, oltreché di colori e accenti; pertanto l’ascolto è maggiormente piacevole nel suono piuttosto che nell’espressività. Inoltre il giovane soprano dovrebbe portare attenzione a certi portamenti bassi – presumibilmente a cercare delle nuance che non ha, ma che non sono necessarie dato il suo bel timbro naturale – che rischiano di affossarla.
Discorso simile vale per l’Oronte di Antonio Poli, voce tipicamente italiana, calda, morbida, sensuale, luminosa e squillante, ma troppo concentrata sulla forza dell’emissione andando a discapito delle sfumature.
Molto bene per l’intenso Arvino di Antonio Corianò e la brillante Viclinda di Giulia Mazzola.
Eccellente oltre ogni misura il Coro del Teatro Regio di Parma guidato da Martino Faggiani.
William Fratti
I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA
Dramma lirico in quattro atti di Temistocle Solera
dal poema omonimo di Tommaso Grossi
Musica di Giuseppe Verdi
Arvino Antonio Corianò
Pagano Michele Pertusi
Viclinda Giulia Mazzola
Giselda Lidia Fridman
Pirro Luca Dall’Amico
Un Priore della città di Milano Zizhao Chen*
Acciano William Corrò
Oronte Antonio Poli
Sofia Galina Ovchinnikova*
Violino solista Mihaela Costea
*Allievi dell’Accademia Verdiana
Filarmonica Arturo Toscanini
Orchestra Giovanile della Via Emilia
Coro del Teatro Regio di Parma
Direttore Francesco Lanzillotta
Maestro del coro Martino Faggiani
Regia, scene, costumi e video Pier Luigi Pizzi
Luci Massimo Gasparon
Coreografie Marco Berriel
Foto: Roberto Ricci