COSÌ FAN TUTTE a Las Palmas – Review by Natalia Di Bartolo – Una volta si era soliti dire: “Non intristirti o ti si abbassano le difese immunitarie”…
Una volta si era soliti dire: “Non intristirti o ti si abbassano le difese immunitarie”…Vero! Adesso si dice anche: “Ti si abbassano le vibrazioni”. Ed è vero anche questo! Perché le vibrazioni sonore rasoterra provenienti da una produzione mediocre provocano anche il mal di testa e, magari, qualche inciampo nel marciapiede uscendo dal teatro. Come ovviare a questi, che sono problemi quotidiani di chi faccia del teatro d’Opera non solo la propria passione e il proprio mestiere, ma anche la propria linfa di nutrimento spirituale? Non è semplice, ma si diventa con l’età talmente intuitivi e selettivi che ad un’operona roboante che ti farà venire quanto meno l’orticaria, strombazzata in annuncio nel teatro cittadino, si preferisce prendere un aereo e sbarcare in luoghi desueti, ma dove si è certi che le vibrazioni non si abbasseranno.
Dunque, quando dirige il Maestro Giuseppe Sabbatini, si prenoti per tempo un aereo, soprattutto quando dirige al Teatro Pérez Galdòs di Las Palmas, Gran Canaria, isola patria di Alfredo Kraus, nella quale, in particolare, il musicista romano, ormai datosi alla direzione d’orchestra dopo una splendida carriera internazionale da tenore, si sente investito dalla responsabilità di essere sempre all’altezza del nome e della fama del Maestro e Mentore.
Ergo, Il “Così fan tutte” di Mozart, dal 7 all’11 maggio 2019 al Teatro dell’Opera nel Paradiso dell’isola Gran Canaria era da non perdere.
Il teatro suddetto sta “lievitando” di suo in qualità nel tempo sotto l’accorta direzione artistica di Ulises Jaen, il quale, già in conferenza stampa, aveva anticipato la volontà di affidare le parti dell’opera a voci corpose latine, prive di quella certa sfibratezza anglosassone che spesso caratterizza gli interpreti mozartiani; pertanto viene naturale auspicare su questa linea, l’esecuzione dell’intera trilogia capolavoro Mozart-Da Ponte, riportando le opere del genio a Las Palmas dopo molti anni di assenza.
Corretta direttrice di condotta, sulla quale s’innesta felicemente l’azione del M° Sabbatini, dal quale, affidandogli potenzialità valide in orchestra e sul palcoscenico, si è certi di ottenere risultati eclatanti.
Mozart, poi, è toccasana per l’anima (e il sistema immunitario!) E lì il Maestro Sabbatini, con la severità puntigliosa del gran musicista, pur avendo a disposizione l’orchestra Filarmonica di Gran Canaria ormai avvezza ai suoi desiderata inflessibili ed un cast di tutto rispetto, ha lavorato senza risparmio per se stesso e per gli altri, per “restituire” il suono, il gusto, la schiettezza, la geniale “semplicità” del Mozart quello autentico, come Amadeus in persona avrebbe voluto.
Un Così fan tutte in cui la direzione d’orchestra ha sfrondato alla radice, fin dalle prime prove, ogni vezzo, ogni incrostazione, ogni nouance mielosa della tradizione, facendo risplendere la partitura per quello che il genio aveva scritto, né più né meno.
Strepitosa la resa brillante dei tempi stringati, il suono asciutto, ma nello stesso tempo morbido e flessibile, curato allo spasimo e ricco di dinamiche colorate; spettacolare la capacità di stringere i recitativi (spesso dilatati e che annoiano, purtroppo) senza renderli inintellegibili. Il supporto dato ai cantanti, poi, è stato esemplare, come sempre, ma trattandosi di voci di tutto rispetto, il Maestro si è beato nel curarne anche le minuzie, perché l’insieme venisse fuori perfetto: ecco: “perfetta” è l’aggettivo giusto per questa messa in scena mozartiana.
Magnifica la voce sopranile di Claudia Pavone (Fiordiligi), al debutto nel ruolo, molto musicale, espressasi in perfetto stile mozartiano: vocalità importante e dalla quale ci si aspetta un futuro di tutto rispetto. Annalisa Stroppa, Dorabella, si è mostrata lievemente meno in stile perché adusa ad un repertorio più ottocentesco, ma comunque di gran resa, un vero mezzo; altrettanto efficace la spumeggiante Despina di Marina Monzò, anche lei al debutto. Di qualità l’apporto vocale maschile, in testa Paolo Fanale un Ferrando di bell’aspetto e dalla voce ben impostata, nonostante qualche tendenza allo “stringere” che lo portava a rallentare; al suo fianco Carles Pachon, un Guglielmo giovane e gradevole e Riccardo Fassi, don Alfonso, voce d’importanza, entrambi al debutto; Corretto il coro ben diretto da Olga Santana.
La complicità artistica del direttore Sabbatini, poi, col regista Giulio Ciabatti ha dato vita ad un palcoscenico animato, colorato, che non dava mai noia, registicamente curato e di buon gusto, pur non usufruendo di mezzi scenici eclatanti, dello stesso Ciabatti, dotato dei bei costumi di Claudio Martin e delle luci curate di José Fernàndez, in una nuova produzione ACO.
Insomma: Un Così’ fan tutte in cui il finale dell’atto primo, in particolare, per tempi, ritmo, coordinamento generale, cesello, ha fatto sollevare il critico dalla poltrona. E le vibrazioni, dunque? Alle stelle!
Natalia Di Bartolo ©
PHOTOS ©Nacho Gonzàles