Il Concerto di San Silvestro 2016 a Berlino diretto da Simon Rattle, pianista Daniil Trifonov
Review by Dalila Calisolo © dibartolocritic
Quando ci si senta su un altro pianeta ascoltando la musica sinfonica, ci si ricordi di essere a Berlino. E in particolare alla Berliner Philharmonie con i Berliner Filharmoniker.
Dunque, per il concerto di San Silvestro, in realtà eseguito il 28 dicembre 2016, sentirsi a Berlino è diventato un piacere quasi metafisico, anche grazie al ritrovare sul podio il Direttore Sir Simon Rattle, molto, molto British naturalizzato Deutsch, alla guida della grande orchestra tedesca.
Con la sua capigliatura bianca il Maestro spiccava sul nero prevalente della compagine strumentale e sottolineava col proprio tocco direttoriale quella leggerezza e quello stile che solo le grandi orchestre dirette dai grandi direttori possono mostrare con tanta disinvoltura.
Un inzio con la brillante Ouverture Colas Breugnon del compositore sovietico Dmitri Kabalevsky, seguito nella prima parte da un altro tocco dell’Est, questa volta nelle mani di Daniil Trifonov, uno dei più significativi talenti pianistici di giovanissima generazione.
Nato nel 1991, dunque venticinquenne, già onusto di allori, il pianista russo, al debutto con i Filarmoniker, ha affrontato con una serenità ed una concentrazione assolutamente rare le spaventose asperità tecniche del Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re minore, op. 30 di Sergei Rachmaninoff, eseguito in versione integrale e considerato da molti pianisti il più difficile concerto per pianoforte e orchestra mai composto, che lo stesso Rachmaninoff definì “per gli elefanti!”
Il giovanotto, con una lunga frangia sugli occhi, che probabilmente teneva chiusi, appena ha poggiato le mani sulla tastiera, immediatamente si è autoritratto. La leggerezza del tocco, la potenza mai “pestata”, lo stile, la classe e il rigore hanno caratterizzato, infatti, fin dall’inizio, la sua esecuzione, in un atteggiamento di estrema concentrazione e naturalezza: un virtuoso che è stato definito “dalla capacità tecniche illimitate” e che si è mostrato effettivamente padrone dello strumento e delle proprie capacità, sottoponendosi poi nell’arco dell’intero concerto, alle torture più impressionanti impostegli dalla partitura.
Trifonov ha elargito una vera lezione di tecnica e d’interpretazione agli spettatori, che gli hanno tributato alla fine una standig ovation pienamente meritata. Bastava guardare la soddisfazione sul viso del M° Rattle per rendersi conto che in effetti si è assisitito ad un evento che ha messo ancora più in luce una stella della musica internazionale.
Il lato più British di Sir Rattle è venuto fuori nella seconda parte del concerto, in cui l’humour britannico di Façade, brani orchestrali di William Walton compilati in una suite dallo stesso Rattle, ha avuto il sopravvento, seguito da una selezione delle Danze Slave di Antonín Dvořák.
Applausi più che convinti per un concerto di capodanno molto atteso, nella moderna sala berlinese e di fronte ad un pubblico tutt’altro che compassato, che ha espresso il proprio gradimento con sonori applausi e goduto due bis, uno di Kabalewsky, Galop, e l’altro di Brahms, Danza ungherese n. 1, da parte della straordinaria compagine orchestrale tedesca.
Dalila Calisolo © dibartolocritic
PHOTOS © Stephan Rabold, © Berliner Filarmoniker D.C.H.