By Natalia Di Bartolo –
Following English translation —
Il compositore sardo Mariano Garau, classe 1952, ha appreso dal Maestro Rodolfo Cicionesi di Firenze con cui ha proseguito gli studi di Armonia e Contrappunto, dopo aver iniziato a studiare musica sotto la guida del compositore Pietro Allori, Maestro di Cappella della Cattedrale di Iglesias, le fondamenta di ciò che ha poi saputo sviluppare nel tempo.
La spiritualità di un musicista che si dedica soprattutto alla Musica Sacra è incrollabile e di conseguenza il Garau ha una propria linea compositiva che nasce più dall’anima che dall’ascolto dell’altrui musica. Questo è un dato incontrovertibile: il compositore è originale, sensibile, selettivo, esigente con se stesso e con gli altri, ispirato.
La sua musica rispecchia l’uomo: è sottilmente pacata, ma solo in apparenza, svelando all’attento ascolto, invece, tutto un mondo interiore di ragguardevole profondità, che riesce a sconfinare nella spiritualità più sentita e trascendente. Insomma: ascoltando la musica di Mariano Garau ci si astrae dal mondo, ci si immerge soprattutto nella preghiera e in tal modo si entra in contatto con quella sfera spirituale misteriosa, impalpabile e collettiva, avvertita da ogni essere sensibile.
Il suo personale sentire, quindi, che si mostra semplice, in realtà è assai complesso ed è un esempio di come oggi si possa fare musica, sacra in particolare, senza chiasso, né ricorrendo a strumenti inconsulti o amplificazioni abili, anche sottese: quel che conta per Mariano Garau è la voce.
La voce umana diventa per lui uno strumento variegato, composito, che riesce a far modulare agli interpreti, armonizzare e risuonare all’anima come un’orchestra. La voce, con il canto solistico o in coro a cappella, è il fondamento della sua musica.
Nella voce, suo strumento preferito, utilizzato nel canto polifonico, correttamente eseguito “di testa”, quindi dotato di pochi armonici, ma volutamente fisso e flautato, Garau trova se stesso e la linfa per far germogliare le proprie melodie e le armonie suggestive che nella fusione vocale riesce a creare. La voce diventa mezzo che trascende l’umanità e vola a cercare di sfiorare il Divino, in una correttezza compositiva e melodica tutta personale e mai ripetitiva.
Inoltre, quale creatore di un proprio “stile”, ben riconoscibile all’ascolto, quando Mariano Garau decide, come spesso accade, di far accompagnare l’amata voce umana da strumenti musicali, la questione non si complica affatto, ma si dispiega con la stessa naturalezza con cui egli compone per voce a cappella.
Una composizione strumentale che fa della melodia pacata e mai solenne e dell’armonia elegante e abilmente strutturata, mai preponderante, le armi vincenti della sua arte. Fondere voce e musica strumentale è per lui una prova e nello stesso tempo una sfida nella quale si ritrova vincente.
Anche come Direttore di Coro Mariano Garau si è fatto ben le ossa nei numerosi anni in cui ha lavorato in tal senso nel passato e prosegue nel momento attuale; momento in cui, però, l’interesse internazionale si è focalizzato meritatamente su di lui soprattutto come autore, portando le sue composizioni ad essere eseguite dai cori più noti e nelle locations più prestigiose nel mondo.
Nella sua carriera non ha mai avuto incarichi specifici come compositore; deve la sua notorietà soprattutto al sito www.cpdl.org, dove vengono scaricate partiture da tutto il mondo, e che ha reso popolari e molto eseguite le sue composizioni, tra cui “Ave verum Corpus”, “O Magnum Mysterium”, “Adoro Te devote”, “Notte di Natale”, “Stabat Mater”, “Agnus Dei” e moltissime altre. Svariati cori italiani e stranieri hanno in repertorio tali composizioni.
Grande soddisfazione è stata per il compositore l’incisione del suo “Stabat Mater” da parte dei “Pueri Cantores Sancti Nicolai”, prestigioso Coro Polacco.
Altre gioia, quella di poter ascoltare dal vivo il suo “Ave verum” eseguito dal coro giapponese Vox Gaudiosa, un coro che, secondo la critica più accreditata, raggiunge la perfezione vocale. Soddisfazione anche le incisioni dei suoi brani da parte dell’Ensemble olandese “Vocaal kwartet Quartz” .
Di grande prestigio la sua composizione “Hildegard von Bingen: bambina mistica” su libretto di Karen Saillant, protagoniste le voci bianche dell’International Opera Theater of Philadelphia dirette dalla stessa Saillant e la voce del soprano Agnese Pazienti, Concerto tenutosi in prima mondiale il 7 agosto 2015 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, ripreso ancora in Italia e a Philadelphia.
Altre esecuzioni in Cina, Australia, America, Francia, Ungheria, Germania, Olanda, Spagna, Irlanda e Sud Africa denotano una fama ormai ovunque riconosciuta e parimenti meritata.
Mariano Garau, infine, è entrato artisticamente nella vita di chi scrive circa vent’anni fa, con un contatto su un sito allora dedicato alla Musica sacra, sul quale si inserivano sia produzioni musicali che letterarie da musicare. Ne sono nati brani musicati su testi appositamente scritti da chi firma, in italiano e in latino; opere di grande suggestione spirituale, come “Jesu!, Jesu mi in cruce”, a cappella, anch’esso eseguito in tutto il mondo; nonché numerosi solenni Corali e intimistiche composizioni vocali, che pure fanno parte del repertorio di celebri cori internazionali. Questo sodalizio professionale e amicale da allora non si è mai interrotto ed è ancora oggi fonte per entrambi d’emozione e d’orgoglio.
© Natalia Di Bartolo
English Translation —
The Sardinian composer Mariano Garau, born in 1952, has learned from Florence’s Maestro Rodolfo Cicionesi, with whom he continued his studies of harmony and counterpoint, after beginning to study music under the guidance of the composer Pietro Allori, choirmaster of the Cathedral of Iglesias, setting the foundations of what he was then able to develop over time.
The spirituality of a musician who is dedicated especially to the Sacred Music is unshakable and accordingly Garau has its own line of composition that comes from the soul more than by listening to other composers’ music. This is an indisputable fact: the composer is original, sensitive, selective, demanding with himself and with others, and inspired.
His music reflects the man: it is finely placid, but only in appearance, revealing to the careful listener, however, a whole inner world of remarkable depth, which can digress into a most deeply felt and transcendent spirituality. In short: listening to the music of Mariano Garau we may abstract ourselves from the world, immerse above all in prayer and in this way we come in contact with that mysterious spiritual realm , impalpable and collective, felt by every sentient being.
His personal feeling, then, that shows as simple, is actually quite complex and is an example of how today we can make music, especially sacred, without fuss or using brash instruments or capable amplifications, even underlying: what counts for Mariano Garau is the voice.
The human voice becomes for him a varied instrument, composite, that is able to make the interpreters modulate, harmonize and resonate to the soul like an orchestra. The voice, singing solo or in chorus a cappella, is the foundation of his music.
In the voice, his favorite instrument, used in polyphonic singing, properly executed with a head voice, and therefore with few harmonics, but deliberately fixed and fluting, Garau found himself and the lymph to germinate his own melodies and suggestive harmonies that he is able to create in a vocal fusion. The voice becomes the mean to transcend humanity and flies to try to touch the Divine, in a compositional and melodic correctness that is all personal and never repetitive.
In addition, as the creator of his own “style”, easily recognizable to the listener, when Mariano Garau decides, as often happens, to accompany the loved human voice by musical instruments, the outcome is not at all complicated, but unfolds with the same naturalness with which he composes for voice a cappella.
An instrumental composition that delivers a calm and never solemn melody and elegant and cleverly structured harmony, never dominating, the winning tools of his art. Merging voice and instrumental music is for him a test and at the same time a challenge in which he finds himself winning.
Mariano Garau has gained a lot of experience in the many years in which he worked as Choral Director, and continues at the present time, when, however, international interest is focused deservedly on him as an author, bringing his compositions to be performed by the best known choirs and in the most prestigious locations in the world.
In his career he has never had specific assignments as a composer; he owes his fame above all to the Internet site http://www.cpdl.org, where scores from all over the world can be downloaded, and that made very popular and well performed his compositions, including “Ave Verum Corpus”, “O Magnum Mysterium”, “O Jesu dulcissime me “,” I love Te Devote “,” Christmas Eve “,” Stabat Mater “,” Agnus Dei “and many others. Several Italian and foreign choirs have in their repertoires such compositions.
A great satisfaction was for the composer the recording of his Stabat Mater by the “Pueri Cantores Sancti Nicolai”, a prestigious Polish Choir. Another joy, the ability to listen to a live performance of his “Ave verum” by the choir Vox Japanese Gaudiosa, a chorus that, according to the most accredited critics, reaches vocal perfection; a big satisfaction was also the recording of his songs by Dutch Ensemble “Vocaal kwartet Quartz”.
Of great prestige is considered his composition “Hildegard von Bingen: the mystical girl,” with a libretto by Karen Saillant, starring the voices of the International Opera Theater of Philadelphia directed by the same Saillant and the voice of soprano Agnes Pazienti, a concert that held its world premiere on August 7, 2015 in the Basilica of Santa Maria degli Angeli in Assisi, and resumed again in Italy and Philadelphia.
Other performances followed in China, Australia, USA, France, Hungary, Germany, Netherlands, Spain, Ireland and South Africa, revealing a reputation by now recognized everywhere and likewise deserved.
Mariano Garau, finally, entered the artistic life of the writer about twenty years ago, with a contact on a site then devoted to sacred music, on which appeared both musical and literary productions to be put to music. Songs based on texts specially written by the person who signs this article were born, both in Italian and Latin; spiritual works of great beauty, such as “Jesu Jesu !, mi in cruce”, a cappella, also performed all over the world; as well as numerous chorals and intimate vocal compositions, which are also part of the repertoire of famous international choirs. This professional and friendly fellowship has never stopped since then and is still a source of excitement and pride for both.
© Natalia Di Bartolo
Translation courtesy of Tiziano T. Dossena
PHOTO FRANCO PAPAIANNI & MARIANO GARAU, AA.VV.