Prova d’attrice a Volterra per Cinzia Maccagnano nei panni di Medea, con Argonauti , da Apollonio Rodio, Franz Grillparzer ed Euripide, da un’idea drammaturgica di Maurizio Donadoni, dopo lo spettacolo da Aristofane che l’ha vista protagonista ed ha inaugurato il XIII Festival internazionale del Teatro Romano di Volterra.
Molto interessante la combinazione tra la musica di scena e la recitazione della Maccagnano, capace d’inserire la battuta teatrale in quella musicale, in un intarsio vocale di rare difficoltà ed efficacia.
Una Medea che racconta e si racconta, nel contesto di una coreografia in cui muti personaggi, tra cui il Giasone di Stefano Fardelli, la circondano di movenze di danza e nello stesso tempo di compartecipazione all’azione drammaturgica.
La compagnia MDA Produzioni danza, su coreografie di Aurelio Gatti, ha reso palpabili le vicende narrate da Medea, ab origine alla fine tragica, in un ritorno, poi, su se stessa e sull’inizio della propria storia di vita e di morte.
“Accettare di mettere in campo le proprie certezze e confrontarle in quelle di altri uomini fu senz’altro la vera, straordinaria dimostrazione di spregiudicata intelligenza degli Argonauti e lo e’ ancora oggi per tutti gli altri navigatori che decidono di uscire dalla rotta stabilita dalla convenienza e dalle consuetudini per rischiare di sballare, buttare a mare, le proprie convinzioni ormai ben ancorate nel calmo golfo dell’inamovibile buonsenso.
In realtà, il loro è un viaggio onirico, visionario, tramite il quale raggiungeranno il fondo della loro anima, quel luogo remoto e inviolato dove appare la luce della coscienza, della consapevolezza. Un viaggio di iniziazione per danza, teatro e musica.” (Fonte Teatri di Pietra)
© Natalia Di Bartolo
PHOTO NATALIA DI BARTOLO, TUSCIA.MEDIA.COM