Piovani dirige Piovani a Catania

By Natalia Di Bartolo

Catania, Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, 11 aprile 2015

Piovani dirige Piovani”, a Catania, in un concerto replicato domenica 11 aprile 2015, turno B, dopo il grande successo del turno A, in un teatro gremito e pieno di aspettativa.

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Al di là del positivo impatto con le sue composizioni famose in tutto il mondo, colonna sonora di pluripremiati film d’autore, eseguite in versione originale ed integrale, che di solito si ascoltano ridotte, arrangiate, eseguite a proposito e sproposito, è stato quindi estremamente interessante conoscere anche il piglio direttoriale del Piovani.

Ci si poteva attendere dal celebre compositore un concerto spumeggiante…invece non lo è stato. Non perché le musiche fossero meno belle di quanto si conoscesse, nella loro integralità, ma perché i tempi erano dilatati…e se l’autore li voleva così, evidentemente andavano suonati così.

Fatte di frammenti di melodia, pause di silenzio lunghissime, sonorità poetiche e paesane, ma anche drammatiche, come per “La notte di san Lorenzo” dei fratelli Taviani, che ha aperto il concerto, le musiche di Piovani probabilmente hanno bisogno di un altro direttore. Mancava la brillantezza del suono, nonostante l’ottima orchestra del teatro Massimo s’impegnasse, mancava tanto a questo concerto per spiccare il volo.

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Poco orecchiabili in toto, a dispetto dei motivetti più noti, come “La vita è bella” di Benigni, queste composizioni, riflettendoci bene, erano prive d’immagini. C’è poco da fare: obtorto collo, la musica da film è nata per i film.

Andando alla ricerca del carisma, non lo si è trovato, quindi, nella direzione: è comparso soltanto considerando Nicola Piovani in veste di autore, poiché l’intrinseca ieraticità un po’ indolente che volutamente permea tutte le composizioni ha dominato anche la loro esecuzione.

Nonostante l’indubbia valenza musicale, l’originalità, l’impegno, la personale visione di un mondo déja-vu, si è assistito ad un’esecuzione come di déja-entendu.

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Ci si augura dunque di riascoltare le stesse musiche eseguite con un piglio direttoriale diverso…Volendo azzardare un paragone illustre, come per la storica edizione di Cavalleria rusticana diretta da Mascagni. Eppure era Mascagni in persona…Non se ne dolga, dunque, il Piovani.

Natalia Di Bartolo

Photo Natalia Di Bartolo, AA.VV.