A Helsinki il Requiem di Verdi con Roberto Scandiuzzi e Claire Rutter

Helsinki, 1 novembre 2014

Limpida esecuzione dello splendido Requiem di Verdi nella neogotica chiesa di San Giovanni a Helsinki, giorno 1 novembre 2014, per la Finnish National Opera.

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Alla guida dell’orchestra della Suomen Kansallis Ooperan il giovane Maestro Michael Guttler, che ha dato vita ad una concertazione e direzione attenta ai tempi e molto curata, ma pregna di dinamiche asciutte e decisamente “nordiche”; il che ha restituito scarna la musica verdiana rispetto all’ascolto più consueto, rendendo anche un colore orchestrale tendente più all’esaltazione degli acuti che dei gravi ed all’amalgama di questi con gli altri. Tutto ciò, però, non ha nuociuto al capolavoro del genio di Busseto, poiché la compostezza e la correttezza anche filologica sono state la parola d’ordine.

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Ottimi i quattro solisti: magnifico il soprano Claire Rutter, dalla voce potente, dai coloriti accuratissimi e dai filati ammirevoli, affiancata dal mezzosoprano Lilli Paasikivi; dal lato maschile, il tenore Mika Pohjonen, colui che, insieme al mezzosoprano, ha palesato l’impostazione vocale decisamente più wagneriana tra i solisti, aveva accanto l’ottimo basso Roberto Scandiuzzi, al suo 237° Requiem verdiano. Il celebre interprete trevigiano, con la propria impostazione belcantistica, ha portato in Finlandia un soffio di italianità alla partitura, nell’emissione morbida, nel timbro inconfondibile e vellutato e nell’espressione, anche per quanto riguarda il testo in latino, che di solito viene cantato senza sottolineatura alcuna del suo significato letterario.

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 Proprio la dizione della lingua latina è stato l’ostacolo più arduo da superare per il nutrito e attento Coro della Suomen Kansallis Ooperan, diretto dal M° Ollitapio Lehtinen, che pure eccedeva forse in entusiasmo nei forti e negli acuti e che anch’esso palesava voci d’impostazione decisamente non belcantistica, soprattutto tra i soprani e i tenori.

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Effetto d’insieme comunque suggestivo e di altissimo livello qualitativo, graditissimo al folto pubblico, attento più che mai, immobile durante l’esecuzione, anche affacciato alle balconate della suggestiva chiesa finlandese, ma che si è dimostrato non mai avaro di applausi sentiti e meritati per tutti i protagonisti.

Natalia Di Bartolo

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